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In un articolo pubblicato sul proprio sito, AIEL dà una risposta chiara a tutti i consumatori che con l’aumento dei prezzi, negli ultimi mesi, dei combustibili si stanno chiedendo quale sia il metodo più conveniente per riscaldare la propria casa.
Dal confronto emerge che il pellet è ancora il combustibile più conveniente, con un risparmio del 30% sui costi finali dell’energia rispetto al metano. Certo l’incremento del prezzo del pellet è sotto gli occhi di tutti, con un prezzo medio di vendita al consumatore che si attesta intorno ai 12 € a sacchetto (iva inclusa).
È però ben più difficile comprendere il prezzo reale di metano ed energia elettrica che utilizziamo per riscaldarci, persino con la bolletta sotto gli occhi. Ancora più difficile è poi prevedere l’aumento che subiranno i prezzi di questi combustibili durante la stagione termica (15 ottobre / 15 aprile).
Il costo medio mensile delle transazioni all’ingrosso di metano (fonte dati: GME, mercato del giorno prima del gas) è cresciuto dagli 8,219 €/MWh di agosto 2020 ai 231,736 €/MWh registrati in media ad agosto 2022, con picchi anche superiori ai 300 €/MWh.
Il prezzo della “materia gas” è quindi cresciuto di oltre 25 volte rispetto al prezzo di due anni fa.
Per analizzare l’andamento del prezzo dell’energia elettrica in Italia si fa riferimento al PUN, ossia il Prezzo Unico Nazionale. Il prezzo medio di acquisto è cresciuto dai 40,32 €/MWh di agosto 2020 ai 543,15 €/MWh medi di agosto 2022, toccando nello stesso mese picchi superiori ai 700 €/MWh.
Il prezzo della energia elettrica è quindi oltre 10 volte più costoso rispetto a due anni fa.
Anche in questo caso, come per il gas naturale, le rilevazioni fanno riferimento al mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, con il prezzo riferito alla sola componente energia, senza considerare imposte, trasporto e gestione del contatore, commercializzazione al dettaglio e spese per oneri di sistema. Infatti, secondo i dati pubblicati da ARERA, nel terzo trimestre 2022 le spese per l’approvvigionamento dell’energia elettrica pesavano per il 75% dei costi totali per una famiglia con 3 kW di potenza impegnata e 2.700 kWh di consumo annuo.
Per il prezzo del pellet non esistono rilevazioni ufficiali, anche se per il consumatore è piuttosto facile tenere traccia dei propri costi e consumi consultando semplicemente le fatture di acquisto o i prezzi di vendita esposti nei vari negozi.
In ogni caso, AIEL rileva il prezzo medio di vendita del pellet certificato in classe ENplus A1 dichiarato dai produttori e distributori certificati in Italia.
Dalla analisi effettuata, mantenendo lo stesso metodo di confronto già utilizzato per metano ed energia elettrica, il prezzo medio del pellet (classe ENplus A1, Iva esclusa) al consumatore è passato da 4,35 € al sacchetto nel 2020 fino a circa 10 € ad agosto 2022, con prezzi più che raddoppiati nel biennio di riferimento.
A questo punto, per effettuare un confronto corretto tra le varie fonti energetiche, si deve fare un calcolo considerando anche i costi finali dell’energia, ossia quelli riferiti ai MWh resi all’impianto.
È necessario quindi aggiungere tasse e oneri ai prezzi della materia energia, in base alle rilevazioni di ARERA per gas naturale ed energia elettrica, ed abbiamo aggiunto l’IVA per il Pellet. Inoltre, per raffrontare correttamente le varie fonti, abbiamo ipotizzato l’utilizzo di tre generatori “tipo” per il combustibile di riferimento, tra i più diffusi in Italia, utilizzando i rispettivi rendimenti per ottenere il costo finale per l’energia termica al consumatore.
In base ai calcoli effettuati, il pellet rimane ancora il combustibile più conveniente tra quelli analizzati con un risparmio di oltre 30% rispetto al gas naturale.
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