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Combustibili a biomassa: la sorpresa dell’anno è il mais

Un combustibile multitasking

Un combustibile multitasking

In un periodo storico dove si sta registrando un aumento costante dei consumi energetici nei paesi più sviluppati, ed un conseguente aumento dell’impatto sull’ambiente e sui prezzi delle materie prime, combustibili fossili su tutti, la ricerca di nuove tipologie di combustibili a biomassa assume un ruolo cruciale. E la scoperta del mais, in questo senso, risulta essere una risorsa decisiva.

Il mais, infatti, si presta da un punto di vista generale a molteplici utilizzi energetici e in particolare per una combustione finalizzata proprio alla produzione di energia termica e/o elettrica. Dalla granella alle altre parti della pianta ogni componente può essere utilizzato per la produzione di energia.

In particolare:

  • i residui (stocchi, foglie, tutoli, brattee), quale combustibile solido per caldaie di medio-grandi dimensioni. Possono essere utilizzati tali e quali, o imballati o addensati in pellet o bricchette di diverse dimensioni;
  • la granella, quale combustibile con caratteristiche geometriche e fisico-chimiche particolarmente costanti idoneo anche per caldaie di piccole dimensioni, in sostituzione del pellet ottenuto con materiale ligneo;
  • i prodotti per la lavorazione della granella (esempi: farine, amido, ecc.) quali ingredienti e/o additivi per la produzione del pellet.

Prestazioni equivalenti a quelle del gasolio

Prestazioni equivalenti a quelle del gasolio

Da un progetto di ricerca della Regione Piemonte, finanziato dal Programma nazionale biocombustibili Probio, che ha avuto come obiettivo la messa a punto e la verifica della tecnologia di combustione del mais, è emerso che la granella di mais ha prestazioni energetiche equivalenti a quelle del gasolio.

Nel dettaglio, il potere calorifico del mais, è risultato pari a 15,88 MJ/kg (con umidità del macinato all’11%), che significa che 2,22 kg di mais sono energeticamente equivalenti a 1 litro di gasolio. Le prestazioni dell’impianto a mais sono inoltre equivalenti, in termini di essiccazione, a quelle dell’impianto a gasolio, ma con generazione di emissioni che rientrano nei limiti di legge.

Inoltre, sono emerse dallo studio altre caratteristiche positive della granella: ha una composizione standard (i semi della stessa cultivar sono pressoché identici tra loro); le rese della coltura sono elevate (nei terreni vocati); non presenta problemi di stoccaggio (è sufficiente che la granella abbia umidità del 13%, tenore a cui viene convenzionalmente commercializzata); ha potere calorifico elevato; è facilmente reperibile sul mercato dei cereali; non comporta investimenti particolari perché sfrutta la tecnica colturale e le macchine utilizzate per la coltura convenzionale; ha un contenuto di ceneri varia dall’1,5% per la granella fino al 4-9% per le altre parti della pianta.

Infine, il suo utilizzo come combustibile può servire per riciclare, senza doverla smaltire adeguatamente, la granella colpita da micotossine e perciò inadatta all’uso alimentare o mangimistico.

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