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Le novità della Lombardia per la manutenzione degli impianti a biomassa

Dal 1° agosto 2022 le nuove disposizioni sono entrate in vigore

Dal 1° agosto 2022 le nuove disposizioni sono entrate in vigore

Da questo inverno, gli impianti di riscaldamento a legna, pellet o cippato presenti in Lombardia sono sottoposti a nuove normative per la manutenzione, che ne garantiscono maggiore sicurezza, efficienza, durata negli anni e che puntano alla riduzione di emissioni di polveri inquinanti nel bacino padano.

Con le nuove disposizioni regionali per gli impianti termici, la Lombardia si pone l’obiettivo di favorire il miglioramento della qualità dell’aria, attraverso una capillare regolamentazione di controlli e manutenzione periodici degli impianti termici a biomassa legnosa eseguiti da tecnici qualificati.

Tra le novità in vigore vi sono alcune modifiche nella periodicità obbligatoria dei controlli che per la canna fumaria diventano annuali, mentre per la manutenzione dell’impianto variano da uno a quattro anni in base alla potenza termica al focolare dell’impianto.

Un altro importante aspetto della norma è destinato agli impianti termici in esercizio, ma mai oggetto di controllo da parte di un operatore abilitato o comunque non inseriti nel Catasto Unico Regionale Impianti Termici (CURIT). Entro il 31 luglio 2023 questi impianti vanno sottoposti a controllo e manutenzione da parte di un operatore abilitato. In questo caso si rischia l’applicazione di sanzioni fino a 3000 euro.

Dal 1° agosto 2022 i controlli degli impianti a biomassa devono avere cadenza:

  • annuale, per apparecchi con potenza termica al focolare maggiore di 15 kW;
  • biennale, per apparecchi con potenza termica al focolare maggiore di 10 kW e inferiore o uguale a 15 kW;
  • quadriennale per generatori con potenza termica al focolare nominale uguale o inferiore ai 10 kW.

La pulizia della canna fumaria deve essere eseguita prima di ogni controllo dell’efficienza energetica ed eventuale manutenzione dell’impianto e comunque almeno una volta all’anno oppure ogni 4 tonnellate di biomassa bruciata, per ridurre le emissioni nocive dovute ad eccessivo spessore della fuliggine ed evitare i rischi di incendio.

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