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"2050 e calore rinnovabile dal legno": la tavola rotonda di Progetto fuoco

Il convegno organizzato da AIEL sul futuro del riscaldamento a biomasse

Il convegno organizzato da AIEL sul futuro del riscaldamento a biomasse

Qualità dell’aria e sostenibilità sono temi centrali per il settore del riscaldamento a biomassa legnosa; imprese, cittadini e istituzioni devono fare fronte comune adottando politiche di sistema efficaci per gestire questa criticità.

Un’occasione per conoscere e valutare le misure realizzate dalle Istituzioni nazionali e regionali dopo la condanna da parte della Corte di Giustizia Europea a causa degli eccessivi superamenti dei limiti di concentrazione degli inquinanti rilevati nell’aria è stata offerta dal convegno “2050 e calore rinnovabile dal legno” organizzato da AIEL in occasione di Progetto Fuoco 2022.

Come coniugare una valorizzazione efficiente della risorsa legnosa con il miglioramento della qualità dell’aria in aree cronicamente afflitte da questo problema?

Questa la domanda posta dal moderatore del convegno Fabio Romeo (Ispra/Mite) e al centro degli interventi dei rappresentanti delle Regioni che hanno offerto una panoramica sulle azioni messe in campo e gli obiettivi da realizzare sia nel breve sia nel medio-lungo periodo.

I 6 punti fondamentali per migliorare la qualità dell’aria

I 6 punti fondamentali per migliorare la qualità dell’aria

Le esperienze delle Regioni del Bacino Padano, illustrate da Gian Luca Gurrieri (Regione Lombardia), Luca Marchesi (Regione del Veneto), Stefania Crotta (Regione Piemonte) e Cecilia Guaitoli (Regione Emilia-Romagna) dimostrano che sono stati compiuti molti passi avanti nella definizione di interventi coordinati per la riduzione dell’emissioni di polveri sottili derivanti dal riscaldamento domestico a biomassa legnosa.

Il miglioramento della qualità dell’aria si fonda su 6 punti fondamentali:

  • l’efficienza energetica dei generatori
  • la corretta installazione e la manutenzione periodica affidata a professionisti qualificati
  • l’uso di biocombustibili di qualità certificata
  • il popolamento dei catasti degli impianti termici civili
  • il potenziamento dei controlli
  • l’attivazione di campagne di comunicazione per sensibilizzare i cittadini sul corretto utilizzo degli apparecchi.

Delle esperienze delle Regioni del Bacino Padano hanno fatto tesoro anche i rappresentanti di altre aree interessate al miglioramento della qualità dell’aria, anche se in territori più localizzati. Vincenza Giancristiano (Regione Toscana), Laura Bennati (Arpa Lazio), Vitaliano Palomba (Regione Umbria) e Maria Rosaria Della Rocca (Regione Campania), hanno illustrato le politiche mirate delle Regioni per ridurre le emissioni inquinanti in aree geograficamente limitate.

Su questo fronte, hanno un ruolo anche i bandi locali di incentivazione cumulabili con il Conto Termico per la sostituzione degli impianti obsoleti.

Le prime esperienze attuate da Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna hanno consentito di valutarne l’efficacia e i punti di miglioramento.

Il Conto Termico alla guida del turn-over tecnologico

Il Conto Termico alla guida del turn-over tecnologico

Il principale strumento per guidare il turn-over tecnologico è il Conto Termico le cui caratteristiche sono state illustrate da Alessandra Galatioto del GSE.

Valter Francescato Direttore tecnico di Aiel ha anticipato i punti principali del nuovo protocollo d’intesa tra AIEL e il Ministero della Transizione Ecologica, che aggiorna il precedente documento del 2018 e pone l’accento sull’importanza di attivare una serie di misure, tra cui l’impegno affinché ogni Regione si doti di un’apposita Delibera per disciplinare l’installazione, l’esercizio e controllo degli impianti a biomassa legnosa.

La proposta di accordo con il MiTE prevede inoltre che le Regioni attivino Bandi rottamazione sinergici con Conto Termico e si impegnino nell’implementazione e popolamento dei catasti informatici.

Un ulteriore contributo alla diminuzione del PM10 potrà venire dall’utilizzo esclusivo di biocombustibili certificati e da azioni per la “scolarizzazione” dell’utente finale.

“Attraverso il nuovo Protocollo che ha un carattere più operativo del precedente – ha spiegato in una nota l’on. Vannia Gava, Sottosegretario alla Transizione Ecologica – identifichiamo nuove linee guida al fine di aiutare i cittadini e gli operatori a svolgere al meglio le proprie attività, introduciamo percorsi formativi più intensi per gli operatori, promuoviamo campagne informative a livello nazionale. La sensibilizzazione di tutti gli attori della filiera e tutti gli strumenti che il Ministero mette in campo, anche grazie alle risorse PNRR contribuiranno a segnare il cambio di passo anche in questo settore”.

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