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L’uso quotidiano di un pellet scadente può essere davvero deleterio per le stufe.
Che venga acquistato presso aziende locali o online ci sono dei piccoli trucchetti per individuare il pellet di migliore qualità.
Una cattiva combustione può provocare intasamenti del braciere della stufa.
Un pellet scadente ha una capacità inferiore di sviluppare calore.
Solitamente umido e ricco di resine che favoriscono la formazione di creosoto.
Il vetro della stufa tende ad annerirsi internamente in breve tempo.
Una cattiva combustione può provocare intasamenti del braciere della stufa.
Un pellet scadente ha una capacità inferiore di sviluppare calore.
Solitamente umido e ricco di resine che favoriscono la formazione di creosoto.
Il vetro della stufa tende ad annerirsi internamente in breve tempo.
Esistono tanti tipi di pellet in commercio, e la scelta spesso non è semplice. Per fortuna però ci sono dei criteri pratici che permettono di individuare il pellet di migliore qualità.
Innanzitutto bisogna sapere che il pellet viene distinto in tre categorie:
A livello nazionale non vige l’obbligo di certificare la qualità del pellet. Molti produttori però sottopongono i loro prodotti a test di qualità come la DIN Plus e la EN Plus.
Il pellet deve essere fatto con legno vergine che ha subito unicamente trattamenti di tipo meccanico senza scarti di falegnameria verniciati o incollati.
La quantità di cenere prodotta ci dice quanta sporcizia sarà presente dopo la combustione e, di conseguenza, se la manutenzione dell’impianto di riscaldamento avrà frequenza maggiore.
Sull’etichetta viene indicato il diametro dei cilindretti di pellet, generalmente dovrebbe misurare tra i 6 e gli 8 mm.
Il tasso di umidità per avere un buon pellet non dovrebbe essere superiore all’8%. Più il pellet è umido, meno sarà il suo potere calorifico.
Un pellet con un buon potere calorifico dovrebbe avere dei valori compresi fra 4,5 e 4,8 kWh/kg (16,5– 17,2 MJ/kg).
A livello nazionale non vige l’obbligo di certificare la qualità del pellet. Molti produttori però sottopongono i loro prodotti a test di qualità come la DIN Plus e la EN Plus.
Il pellet deve essere fatto con legno vergine che ha subito unicamente trattamenti di tipo meccanico senza scarti di falegnameria verniciati o incollati.
La quantità di cenere prodotta ci dice quanta sporcizia sarà presente dopo la combustione e, di conseguenza, se la manutenzione dell’impianto di riscaldamento avrà frequenza maggiore.
Sull’etichetta viene indicato il diametro dei cilindretti di pellet, generalmente dovrebbe misurare tra i 6 e gli 8 mm.
Il tasso di umidità per avere un buon pellet non dovrebbe essere superiore all’8%. Più il pellet è umido, meno sarà il suo potere calorifico.
Un pellet con un buon potere calorifico dovrebbe avere dei valori compresi fra 4,5 e 4,8 kWh/kg (16,5– 17,2 MJ/kg).
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