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Come scegliere il granulés?

Come scegliere il granulés?

L'uso quotidiano di un pellet scadente può essere davvero deleterio per le stufe.

Che venga acquistato presso aziende locali o online ci sono dei piccoli trucchetti per individuare il pellet di migliore qualità.

L’uso quotidiano di un pellet scadente può essere davvero deleterio per le stufe.

Che venga acquistato presso aziende locali o online ci sono dei piccoli trucchetti per individuare il pellet di migliore qualità.

Vediamo prima quali sono le problematiche che si riscontrano con l'utilizzo di pellet di scarsa qualità:

Vediamo prima quali sono le problematiche che si riscontrano con l'utilizzo di pellet di scarsa qualità:

Cattiva combustione

Una cattiva combustione può provocare intasamenti del braciere della stufa.

Basso potere calorifero

Un pellet scadente ha una capacità inferiore di sviluppare calore.

Formazione di creosoto

Solitamente umido e ricco di resine che favoriscono la formazione di creosoto.

Annerimento del vetro

Il vetro della stufa tende ad annerirsi internamente in breve tempo.

Cattiva combustione

Una cattiva combustione può provocare intasamenti del braciere della stufa.

Basso potere calorifero

Un pellet scadente ha una capacità inferiore di sviluppare calore.

Formazione di creosoto

Solitamente umido e ricco di resine che favoriscono la formazione di creosoto.

Annerimento del vetro

Il vetro della stufa tende ad annerirsi internamente in breve tempo.

Come riconoscere quindi un pellet di qualità?

Esistono tanti tipi di pellet in commercio, e la scelta spesso non è semplice. Per fortuna però ci sono dei criteri pratici che permettono di individuare il pellet di migliore qualità.

Innanzitutto bisogna sapere che il pellet viene distinto in tre categorie:

  • Classe A1: corrisponde alla qualità più elevata, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%;
  • Classe A2: caratterizzata da un contenuto di ceneri minore o al massimo uguale all’1,2%;
  • Classe B: per utilizzo non domestico, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo del 3,5%.

Certificazione

A livello nazionale non vige l’obbligo di certificare la qualità del pellet. Molti produttori però sottopongono i loro prodotti a test di qualità come la DIN Plus e la EN Plus.

Materia prima

Il pellet deve essere fatto con legno vergine che ha subito unicamente trattamenti di tipo meccanico senza scarti di falegnameria verniciati o incollati.

Ceneri

La quantità di cenere prodotta ci dice quanta sporcizia sarà presente dopo la combustione e, di conseguenza, se la manutenzione dell’impianto di riscaldamento avrà frequenza maggiore.

Dimensione

Sull’etichetta viene indicato il diametro dei cilindretti di pellet, generalmente dovrebbe misurare tra i 6 e gli 8 mm.

Umidità

Il tasso di umidità per avere un buon pellet non dovrebbe essere superiore all’8%. Più il pellet è umido, meno sarà il suo potere calorifico.

Potere calorifero

Un pellet con un buon potere calorifico dovrebbe avere dei valori compresi fra 4,5 e 4,8 kWh/kg (16,5– 17,2 MJ/kg).

Certificazione

A livello nazionale non vige l’obbligo di certificare la qualità del pellet. Molti produttori però sottopongono i loro prodotti a test di qualità come la DIN Plus e la EN Plus.

Materia prima

Il pellet deve essere fatto con legno vergine che ha subito unicamente trattamenti di tipo meccanico senza scarti di falegnameria verniciati o incollati.

Ceneri

La quantità di cenere prodotta ci dice quanta sporcizia sarà presente dopo la combustione e, di conseguenza, se la manutenzione dell’impianto di riscaldamento avrà frequenza maggiore.

Dimensione

Sull’etichetta viene indicato il diametro dei cilindretti di pellet, generalmente dovrebbe misurare tra i 6 e gli 8 mm.

Umidità

Il tasso di umidità per avere un buon pellet non dovrebbe essere superiore all’8%. Più il pellet è umido, meno sarà il suo potere calorifico.

Potere calorifero

Un pellet con un buon potere calorifico dovrebbe avere dei valori compresi fra 4,5 e 4,8 kWh/kg (16,5– 17,2 MJ/kg).

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